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Anemone dell'Appennino

Anemone apennina

Da aprile a giugno, passeggiando nei boschi di leccio, querce caducifoglie o faggio (fino ai 1500 m s.l.m.), ci potremmo imbattere in aree del sottobosco tappezzate da questa splendida specie erbacea.

E' una piantina esile e leggera, alta fino a 40 cm, caratterizzata da foglie basali profondamente lobate, da cui si sviluppa un fusticino sottile e tomentoso che sostiene un unico elemento floreale. Il fiore, delicatissimo, dal diametro di 3-4 cm, distinto da un nucleo centrale, formato da numerosi stami giallo chiaro, e da una corolla composta da 8-12 sepali lineari con apice ottuso che assumono colorazioni che passano dal bianco al celeste fino al violetto e al blu.

 

L'Anemone è detto anche “ Fiore del vento”, dall'etimologia greca del nome: anemos, ossia vento, per la suscettibilità alle folate che lo piegano e lo agitano causando la perdita dei sepali ma anche facilitando l'ampia diffusione dei suoi semi. Questo legame con i venti lo ritroviamo anche in alcune  leggende in base alle quali sembra che Anemone fosse una ninfa di Flora che, gelosa della sua bellezza e dell'amore provato per lei da Borea, vento del Nord e Zefiro dell'Ovest, la trasformò in un fiore.


Classe: Magnoliopsida    Ordine: Ranuncolales    Famiglia: Ranuncolaceae



Anemone
Anemone
(foto di: I. Guj)
 
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