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Uno dei piatti tradizionali che ancora oggi possiamo degustare sono gli "Ndremmappi", essi sono il risultato di un matrimonio che dura da centinaia di anni tra il mare e la montagna, prodotto di quel fenomeno economico culturale che si chiamava "transumanza". I pastori tornando con il loro gregge agli alpeggi estivi sui pianori carsici di Fondi e dei Campitelli riportavano quello che di più semplici ed economico il mare loro offriva: alici in salamoia, ad esse univano quello che riuscivano con duro lavoro a strappare ai piccoli appezzamenti di terra in montagna: il Grano.
Da qui la 'Ndremmappa, farina di grano macinata presso il molino comunale ed impastata con sola acqua. Le mani laboriose delle nostre sapienti massaie la lavorano in sfoglie sottili, tagliandole sulla forma di corti bastoncini. Un soffritto di olio e aglio, alici, prezzemolo e peperoncino si aggiunge la salsa di pomodoro, una spolverata di pecorino ed il piatto è pronto.
Curiosità…
Oggi come allora le donne di Jenne, soprattutto quelle più anziane, mentre tagliano gli 'Ndremmappi modulano questa filastrocca che le aiuta a contare la quantità di striscioline di pasta tagliata in quel momento:
"quindici più quindici;
la metà di quindici;
se non fanno quindici;
vienili a contà"