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Gli orapi, conosciuti anche come spinaci selvatici di montagna, sono anche chiamati la verdura del freddo a causa dell'altitudine in cui crescono, vicino ai 2,000 metri slm, in paesaggi prevalentemente innevati; questo spiega il nome tedesco dieiszichorie, cioè cicoria del ghiaccio, nonostante non appartengano alla famiglia della cicoria ma a quella degli spinaci. Gli orapi crescono prevalentemente nel cuore dell'Appennino centrale.
Ne esistono diverse specie, ma la più comune è il Chenopodium Bonus-Henricus; il nome generico (Chenopodium) deriva dalla caratteristica forma "a piede d'oca" delle foglie: dal greco "chen" (oca) e "pous" (piede) oppure "podion" (piccolo piede).
Il nome specifico (bonus-henricus) è stato assegnato da Linneo per onorare Enrico IV, re di Navarra e poi di Francia (1589-1610), protettore dei botanici e dell'agricoltura. La leggenda narra che Enrico IV nel 1600 face entrare nel suo parco reale la popolazione affamata per raccogliere erbe selvatiche e per gratitudine il popolo diede il nome di "Buon Enrico" a questo spinacio selvatico.
Dal punto di vista nutrizionale sono una vera fonte di sali minerali (contengono iodio, zinco, ferro, potassio, rame, sodio, calcio e fosforo), di vitamine (come B1, B12 e C) e di altre preziose sostanze quali carotene, beta-carotene, clorofilla e mucillagini. Sono antianemici, lassativi, emollienti, vermifughi e depurativi. Stimolano l'attività del pancreas ma, a causa della presenza di acido ossalico, sono sconsigliati nella dieta di chi soffre di calcoli renali.
Zuppa di "Olatri"
L'Orapo può essere utilizzato in cucina lessato in insalata o ripassato in padella, nell'impasto degli gnocchi o come ripieno dei ravioli e nelle minestre; a Filettino l'orapo in dialetto "Olatro" viene impiegato anche nella preparazione di una zuppa.
La zuppa nella cucina agro-pastorale era frequentemente utilizzata; le preparazioni contadine erano molto spesso a base di zuppe di legumi e di verdure, molto probabilmente perché servivano per utilizzare il pane, prodotto in casa ogni due settimana e per questo il pane raffermo non mancava davvero, come non mancavano le verdure ed i legumi raccolti nel proprio orto.
A Filettino è stato trovato un buon connubio, utilizzando lo spinacio selvatico che offriva ed offre il territorio e la necessità di utilizzare il pane raffermo creando un piatto semplice, economico, completo e nutriente con l'aggiunta dell'uovo.
Ingredienti e procedimento:
Orapi, Pane raffermo, aglio, olio, uova (una a persona), formaggio pecorino, sale e pomodori pelati (a piacere),
Far soffriggere in una padella l'aglio, l'olio, ed un po' di pomodoro; togliere l'aglio appena dorato.
Pulire bene gli orapi dalla terra e lavarli accuratamente.
Mettere l'acqua in una casseruola e salare, quando raggiunge il bollore aggiungere gli orapi ed il soffritto precedentemente preparato, a fine cottura rompere le uova nella pentola avendo cura di non farle rompere (dovranno risultare in camicia) perché andranno adagiate sulla zuppa a completamento del piatto.
Tempo di cottura: dai 5 agli 8 minuti se gli Orapi sono teneri.
Mettere il pane raffermo dentro una scodella e versarci sopra la zuppa, l'uovo, un filo d'olio, una spolverata di pecorino locale; lasciar riposare qualche minuto e …Buon appetito!