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L'attuale modifica del disciplinare si è resa necessaria in seguito all'approvazione del decreto legislativo n.15 del 20.02.2019 che, in recepimento della Direttiva (UE) 205/2436, ha disposto che i marchi collettivi possano essere detenuti solo da produttori/trasformatori o da Consorzi, ma non da Enti pubblici, prevedendo che i marchi collettivi in essere dovessero essere modificati dagli enti detentori in marchi di certificazione.
Il disciplinare del marchio di certificazione oggi in vigore, il cui scopo era e si conferma la valorizzazione e la promozione delle produzioni agro-alimentari sostenibili e tradizionali delle aree naturali protette, prevede regole che si discostano di poco da quelle del disciplinare precedente, essendo state introdotte alcune modiche che non cambiano affatto l'impostazione complessiva del processo di certificazione e di controllo ma che cercano invece di renderlo ancoro più funzionale agli scopi per i quali il marchio è stato creato.
Queste le principali modifiche:
È stata allargata la platea dei prodotti che possono richiedere il marchio con: prodotti ittici da acquacoltura certificati IFA e/o ASC, i prodotti legnosi e non legnosi provenienti da foreste certificate FSC e PFEC o da catene di custodia certificate FSC e PFEC, i prodotti vivaistici da vivaisti moltiplicatori aderenti alla Rete di Conservazione e Sicurezza di ARSIAL, L.R. n.15/2000, il cui materiale da propagare venga preso all'interno delle aree naturali protette o nei siti Natura 2000;
Fra i soggetti che possono richiedere il marchio, sono state inserite anche le cooperative sociali di tipo A e B che praticano agricoltura sociale;
È stata introdotta la possibilità di prevedere controlli da parte di organismi di certificazione riconosciuti, nell'eventualità futura di un ampliamento e di una registrazione del marchio come Marchio Europeo;
È stata introdotta la premialità nell'assegnazione del punteggio per le aziende che aderiscono al progetto regionale "Ossigeno".
Il progetto, era stato finanziato nell'ambito del DOCUP Obiettivo 2 2000 - 2006 ed è stato il primo progetto integrato, nella Regione Lazio, per la promozione delle produzioni agroalimentari delle aree protette.
L'intervento è stato diviso in tre azioni coordinate:
Rispetto ad analoghe iniziative realizzate in ambito nazionale, Natura in Campo si differenzia per il respiro regionale che si è dato al progetto, mettendo in rete le singole esperienze ed iniziative delle aree protette e creando un unico marchio commerciale per ottimizzare l'uso delle risorse umane e finanziarie.
Clicca qui per conoscere tutti i prodotti e per scaricare il disciplinare e gli allegati: www.parcomontisimbruini.it/aziende.php