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Primula vulgaris - Primula

La primula è una pianta perenne della famiglia delle Primulaceae; è la tipica pianta primaverile del sottobosco e dei prati, con piccoli fiori gialli solitari, che fiorisce con il freddo e tende a seccare con i primi caldi, per poi rispuntare in autunno.
Dalla primula vulgaris sono stati ottenuti numerosi ibridi, che si distinguono per una fioritura intensa e una variegata e vivace tavolozza di colori.
Per la tradizione popolare, la fioritura delle primule annuncia il risveglio della primavera.
Secondo una leggenda, la nascita della primula è dovuta a San Pietro che, facendo cadere le chiavi del Paradiso in una zona dell'Europa settentrionale, fece nascere questo fiore, che in alcune zone dell'Inghilterra è ancora chiamato "bunch of keys", mazzo di chiavi.
La primula risulta anche una pianta officinale, la prima ad occuparsene è stata la badessa Ildegarda di Bingen intorno al 1100, che suggeriva di usarla contro i raffreddori e per calmare gli stati d'ansia; consigliata anche dal Mattioli nel XVI secolo per l'insufficienza cardiaca.

Primula in salute
Di questa piantina si usano i fiori e le foglie, raccolti in primavera e la parte ipogea (il rizoma); ogni sua parte racchiude proprietà utili al nostro organismo.
La primula contiene la primulina (un'antocianina), sostanza inodore ed insapore, con azione calmante sul sistema nervoso, contro l'insonnia, il mal di testa, è anche antireumatica ed antispasmodica.
Un infuso fatto con i fiori, allevia il mal di testa ed è moderatamente sedativo, è indicato anche per i bambini irrequieti ed agitati.
Le foglie di primula officinale ricche di Vitamina C, ma soprattutto i fiori sono usati in infuso come antispasmodici, sedativi e diuretici per la presenza di flavonoidi e di carotene.

Per uso esterno le foglie bollite e ancora calde si applicano sulle ecchimosi (comunemente chiamati lividi) e sulle contusioni; hanno anche proprietà antireumatiche e antiartritiche.
L'acqua in cui sono state immerse le foglie essiccate o bollite, può essere utilizzata per alleviare l'infiammazione degli occhi.
Con la radice, che è la parte farmacologicamente più attiva si prepara un decotto nella dose di 15/20 grammi per litro di acqua: se ne prendono tre tazze al giorno contro tosse, catarro e come espettorante del catarro bronchiale. Utile per la cura delle influenze e dell'asma.
I fiori raccolti da aprile a giugno appena sbocciati e seccati all'ombra, possono essere conservati e utilizzati per preparare l'infuso tutto l'anno; l'infuso dei fiori per uso topico (che viene applicato direttamente sulla parte) serve per impacchi antinevralgici.

Primula in Cucina
Prima della consumazione accertarsi che foglie e fiori siano state raccolte in luoghi puliti e che non abbiano subito alcun tipo di trattamento chimico.
I fiori delle primule si possono utilizzare per preparare frittate, salse, minestre, risotti e frittelle.
Le giovani foglie possono essere consumate fresche, crude in associazione con altra insalata e fiori di primula freschi aggiunti alla fine; le foglie crude o cotte, hanno un'azione depurativa.
Le foglie possono invece essere sbollentate in acqua, per 3-5 minuti, da sole o con altre verdure, quindi strizzate e consumate come contorno: ripassate in padella con una noce di burro, oppure semplicemente condite con olio, sale, aceto/ limone, oppure aggiunte nelle minestre con altre verdure.
Le foglie e i fiori trattate come il tè possono essere usate per bevande, in alcune zone con i fiori si usa fare della marmellata.

Tisana a base di primula
Foglie e fiori, fresche o secche, possono essere usate per infusi e tisane. Aggiungere 2 - 4 foglie o 6 - 7 fiori in una tazza e versare sopra dell'acqua bollente. Attendere i classici tempi di infusione (5-10 minuti), filtrare e servire.

Controindicazioni
La pianta può causare dermatiti da contatto in soggetti allergici.

Primula
Primula
(foto di: Parco Naturale Regionale Monti Simbruini)
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